GIANNI DE TORA

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2011 ''Solidarte''- asta di beneficenza organizzata dalla Guardia di Finanza di Napoli- Castel dell'Ovo – Napoli, 1-10 dicembre

ARTICOLO DI RENATA CARAGLIANO SUL QUOTIDIANO ''LA REPUBBLICA'' DEL 4 DICEMBRE 2011

Castel dell'Ovo- Duecento artisti per la solidarietà

L' arte si fa testimonial di una campagna di solidarietà. Ritorna l'appuntamento con "Solidarte" anche per il2011, la mostra di beneficenza organizzata dal Comando Regionale Campania della Guardia di Finanza. A questa terza edizione hanno aderito più di duecento artisti, tra cui anche cento allievi dei licei e istituti d'arte della Campania, che hanno tutti donato gratuitamente le loro opere per sostenere una raccolta fondi a sostegno della fondazione "Il meglio di Te", presieduta dall' avvocato Fulvia Russo. Una campagna di raccolta fondi siglata con il mondo dell' arte per dare vita ad una serie di progetti per l'inserimento nel mondo del lavoro dei giovani detenuti ospiti dell'istituto penitenziario minorile di Nisida. L'esposizione - corredata di un catalogo di circa duecentocinquanta pagine con un testo critico di Rosario Pinto - è ospitata nelle sale del primo e secondo piano di Castel dell'Ovo e rimarrà aperta fino al prossimo 10 dicembre. A fine mostra, le opere vendute saranno ritirate presso il Comando regionale Campania della Guardia di Finanza, che provvederà così a devolvere l'intero ricavato delle vendite delle opere alla fondazione "Il meglio di Te", festeggiando il risultato raggiunto nel corso di una cerimonia, alla presenza del generale delle Fiamme Gialle, Giuseppe Mango. I tanti artisti campani di diverse generazioni che hanno aderito all'iniziativa di quest'anno di "Solidarte" vengono rappresentati da un catalogo visivo di oltre trecento opere realizzate in tecniche diverse - disegni, dipinti, sculture, incisioni -, tutte donate per questa sorta di maratona della beneficenza. Eccone alcune. Lello Esposito è rappresentato da una bella "Testa di Pulcinella" su tela (2011), mentre Sergio Fermariello ha offerto uno dei suoi lavori con i noti "guerrieri". Roberta Basile è presente con una delle sue tele neo-concettuali, con iscrizioni tra misticismo e spiritualità, mentre Danilo Ambrosino con un dipinto dalle forme astratte. Il maestro Rosario Mazzella ha dato in dono una tecnica mista su carta, "Guerriero" (2009), mentre Gianni De Tora un dipinto, "Vesuvio" del 1996 e Ilia Tufano un dittico dal titolo "Mare" (2011).

 
copertina catalogo della mostra
 
 
TESTO DI ROSARIO PINTO SUL VOLUME/CATALOGO DELLA MOSTRA

'Solidarte': dimensione etica e sintesi estetica alla radice di un evento artistico di alto spessore istituzionale

La svolta del Millennio è stata un avvenimento di straordinario rilievo storico, ma, forse, solo ora -ed ancor più, probabilmente, nei prossimi anni - ci si potrà rendere conto del peso reale di questo momento che abbiamo avuto il privilegio di vivere. Il Novecento è stato il secolo del trionfo delle applicazioni tecnologiche delle scoperte scientifiche e il termine stesso di 'ricerca' ha man mano appannato il suo significato di 'ricerca pura' per assumere quello, più distintamente finalizzato, di 'ricerca applicata'. In tal modo, ciò che si è profilato all'orizzonte è stata la preminenza d'un ordinamento funzionalistico delle strutture di ricerca e, di conseguenza, anche le dinamiche sociali hanno finito con il conformarsi a tale abbrivio, individuando nella misura del riscontro 'pratico' il significato motivante dell'orizzonte 'teoretico'. La dimensione cosiddetta 'umanistica' - nella scala dei valori - conserva senz'altro un posto di rilievo, ma si ha la sensazione diffusa che essa debba cedere il passo - ogni volta che se ne evidenzino le ragioni pragmatiche - alle logiche economiche. E' sempre più difficile, ad esempio, immaginare che la generosità, la gratuità del pensiero, l'istanza dell'afflato umano possano essere ragioni sufficienti e motivanti non solo per la manifestazione d'un atto eccezionale, ma per la stessa pratica quotidiana e quanti si studiano di dimostrare, con l'impegno della propria esistenza, che in una vita senza ragioni non c'è una ragione di vita, vengono, spesso, osservati con sufficienza e tacciati di irrealismo utopistico e di fuga dalla concretezza. A questa prospettiva che inquadra realisticamente la gamma dei rapporti umani e della considerazione delle dinamiche sociali nel vissuto della nostra contemporaneità va affiancata quella della gratuità del sentire e della generosità d'una concezione del pensare e del vivere che motiva e dirige l'azione di quanti perseguono una comunicazione sociale presieduta dallo spirito della coesione e della solidarietà umana. Solidarietà significa fare tutt'uno, fare corpo in un sistema organico ed articolato in cui ogni singo- la parte è preziosa e decisiva per la consistenza del tutto, dell'insieme. Si può essere solidali senza generosità? E la generosità non è forse la dimostrazione pratica d'una testimonianza d'appartenenza? E si può appartenere senza comunicare, senza sentirsi legati da un lessico condiviso in cui il significato dei gesti e delle parole non sia puntualmente denotativo? A guardar bene, al di là del linguaggio delle scienze che fanno riferimento ad un sistema logicomatematico, rimane da dire che solo il linguaggio dell'arte si profila come quello che consente una connessione interindividuale resa possibile da canali comunicativi più profondi ed intrinsechi di quanto non lo siano le sole prammatiche verbali. La dimensione estetica è quella cui fa riferimento l'arte nelle sue varie espressioni e manifestazioni e l'Estetica, come disciplina filosofica, ma anche come criterio ermeneutico e valutativo, mette in campo una gamma straordinariamente vasta di opportunità percettive che amplia notevolmente la disponibilità di strumenti di comprensione delle cose, grazie all'attivazione di canali comunicativi talvolta inconsueti, ma non per questo meno efficaci sul piano della veicolazione dei messaggi. Il messaggio è ciò che possiamo definire anche come il contenuto dell'opera d'arte, come la ragione fondante della sua essenza eidetica e come a spinta motivazionale che spinge il creatore ad individuare, attraverso la seduttività della forma, la modalità più appropriata per raggiungere il cuore dell'uomo e stabilire un contatto più intenso e vibrante. Sono queste le ragioni per cui la vera arte è capace di commuovere, stabilendo, in tal modo, una condivisione partecipativa tra soggetto produttore e soggetto fruitore. In alcuni casi l'arte sa darsi, peraltro, come contenuto della propria propositività formale, il compito di illuminare le ragioni che la rendono un canale privilegiato per comunicare al di là - e più intensamente - degli strumenti del linguaggio verbale, mettendo in azione la vibratilità di corde emozionali che trasferiscono percezioni emotive. Consapevole di tali peculiarità della comunicazione artistica, la Guardia di Finanza ha scelto di affidare al linguaggio dell'arte il compito di partecipare il senso ed il significato della propria azione d'istituto che si profila non solo come un intervento di natura istituzionale, ma come un additamento etico che consolida le ragioni della coesione sociale e del riconoscimento di comunità. In tale prospettiva, il richiamo alla solidarietà non è l'appello generico ad una generosità 'buonista: ma la sottolineatura d'un impegno individuale che trascorre, lungo una profilatura assiologia, dall'abbrivio individuale di ordine morale a quello più ampio e sociale di ordine etico. Nasce, con tali finalità e con tali premesse logiche e filosofiche l'impegno di ''Solidarte'' rassegna espositiva d'arte che, quest'anno, celebra la sua terza edizione e che vede stringersi in un afflato armonioso artisti di tutte le tendenze nello sforzo comune di dare un volto al concetto di solidarietà. Etica ed Estetica, saremmo tentati di dire, trovano il punto di aggancio nella prospettiva della scelta solidaristica. Alla luce di ciò possiamo intendere allora come la generosità d'un gesto, come quello che compie la Guardia di Finanza nel promuovere l'azione di Solidarte; non solo fornisca un' interpretazione piena delle proprie più nobili radici identitarie, ma valga anche come ben definito additamento d'un'azione preziosa di sintesi culturale. Alla luce di tali considerazioni, la sottolineatura della combinazione di ragioni etiche ed estetiche - anche se non le rende pleonastiche - certamente diminuisce la pregnanza specifica delle sottolineature delle specificità stitistiche di tutti gli interventi creativi presentati in questa rassegna. Osserveremo, innanzitutto, che l'interesse suscitato nella comunità artistica è stato fortissimo ed all'appello della Guardia di Finanza di donare generosamente una propria opera hanno risposto con entusiasmo numerosissimi artisti di conclamato e riconosciuto valore, che sono stati individualmente invitati. Insieme con tali artisti, anche altre personalità hanno inteso partecipare a questa tornata espositiva, fornendo, in tal modo una testimonianza di adesione spontanea ad un'iniziativa che, come già abbiamo sottolineato, già da qualche anno si propone con tutto il suo carico di convincente permeazione sociale ed ambientale. Giova, infine, sottolineare il rilievo della presenza giovanile, che, col suo carico di entusiasmo sorgivo, aggiunge un encomiabile quid pluris che attesta quanto prezioso possa essere il contributo dei giovani quando essi vengano opportunamente sollecitati nella direzione della cultura e della promozione umana. Con tali caratteristiche - e data anche la ricchezza della partecipazione - questa mostra dovrà essere osservata come una grande campionatura, al cui interno il tema di fondo che raccoglie tutte le opere in unità è la finalizzazione che ne ispira l'addensamento. Il fruitore appassionato potrà osservare in questa rassegna il profilarsi di alcune ideali sezioni 'stilistiche' al cui interno vanno a collocarsi delle personalità d'artisti che sviluppano una ricerca creativa di assoluto valore. Segnaliamo, in proposito, il contributo offerto dagli artisti che variamente si riconducono al tema dell'astrazione, delibandone la scansione non solo nella linea dell'astrattismo geometrico, come fanno, ad esempio, i 'Madisti' ma anche d'un astrattismo che si esplicita in una diffusione materica, come avviene per gli esponenti della famiglia 'astratto-informale'. Una considerazione di rilievo andrà riservata anche ai materici puri, quegli artisti, cioè, che, secondo un abbrivio 'informale' eslege, vanno enucleando la proposta d'un'immagine assolutamente sganciata da ogni rimando oggettuale, affidando alla pregnanza del gesto, l'essenza della propria vitalità creativa. C'è, poi, da additare tutto lo spessore della produzione di carattere cosiddetto 'figurativo' quella, cioè, che si misura con il dato della realtà fenomenica che ci circonda, proponendosi di offrirne una rappresentazione che potrà essere di fedelissima restituzione, come avviene secondo le cadenze 'iperrealiste' o di più dilatata flautazione surreale come avviene per gli artisti che utilizzano il reale come specchio del proprio sentire onirico. Considerazione meritano, inoltre, le delibazioni creative di carattere 'espressionistico' così come quelle che suggeriscono spunti di natura latamente 'concettuale'. Non vorremmo mancare di additare, infine, analizzando l'insieme della rassegna, che si segnala una presenza d'artisti che propongono soluzioni d'ordine eclettico, andando a collocarsi, sul gra- diente storico, nella posizione liminare che è quella che definisce una regione di confine tra orientamenti creativi diversi, fornendone una proposta di sintesi meditatamente operosa. Le ragioni dell'arte, le ragioni etiche: queste, in conclusione, potremmo affermare, sono le preziosità di una rassegna che, con prospettiva certamente lungimirante, privilegia la prospettiva ecumenica dell'inclusione rispetto a quella analitica della frammentazione parcellizzata, fornendo un'indicazione culturale di precisa perimetrazione concettuale, secondo la quale alle arti figurative - qui, in particolare -ma alla cultura, in via più generale, appare assegnato il compito di essere fattore aggregativo e bacino ideale di flussi addensati di comunicazione interindividuale e sociale al di là degli steccati e al di là degli egoismi di bottega. La cultura va ad affermare, in tal modo, che la società, nel suo complesso, è una comunità di destino e nessuno può validamente coltivare il sogno di salvarsi da solo. Ecco, perché l'appello alla solidarietà non appare generico o di maniera, ma riesce a calarsi nel vivo dei cuori e delle coscienze, grazie anche al contributo che l'arte sa generosamente fornire.

 
 
 
RISORSE AGGIUNTIVE
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